Oggetto: commemorazione di Ettore Muti
Ai soci ANPI
Ai cittadini democratici
Interveniamo anche quest’anno, come abbiamo sempre fatto, nel merito della commemorazione del gerarca Ettore Muti prevista per domenica 23 agosto dicendo ancora una volta che non va autorizzata.
Le motivazioni sono di varia natura.
La prima riguarda la stessa persona: all’inizio Ettore Muti fu a capo delle squadracce che terrorizzarono la Romagna, colpendo sedi sindacali, di partiti, municipi e donne e uomini democratici (e non va dimenticato l’assalto e l’incendio alla Lega delle Cooperative di piazza dei Caduti) poi, lo stesso Muti, scalò la gerarchia del partito fascista fino a diventarne il segretario nazionale; fino al suo omicidio, per “fuoco amico” oggi si direbbe.
E non si tratta più di ricordare un caduto da parte di commilitoni, come per lungo tempo si è detto cercando giustificazioni. Le commemorazioni sono diventate vere e proprie esaltazioni del fascismo frequentate da giovani neofascisti sotto nuove insegne; come si evince da documenti cartacei e informatici. Per di più nel nostro cimitero monumentale dove riposano Arrigo Boldrini, Benigno Zaccagnini, Mario Pasi e tanti altri padri della Patria. Peraltro, per questi ultimi, sempre e solo il giusto rispetto e la giusta sobrietà.
Infine, visto e considerato che l’Italia è uno Stato di Diritto, va detto che la legge Scelba e la legge Mancino ordinano (la legge ordina non dà consigli) di impedire, pena punizione, chi esalta pubblicamente il Fascismo, i suoi principi e metodi.
Pertanto l’ANPI invita le autorità preposte a non autorizzare la prevista commemorazione di Ettore Muti. E invita le forze democratiche, politiche, culturali, associative e del lavoro all’unità antifascista e a riconoscersi in questa legittima e giusta posizione; non accettando provocazioni da qualsiasi parte vengano.
Professor Ivano Artioli
Coordinatore regionale ANPI