Da Ravennatoday del 21/02/2020
Il simbolo delle SS sul monumento ai caduti, Artioli (Anpi): “Atto di crudeltà”
Dopo la svastica nera sul sacrario di Camerlona, un altro pesantissimo sfregio alla memoria e ai caduti. Nella notte, infatti, è stato vandalizzato il Monumento commemorativo della strage del Ponte degli Allocchi di via Nullo Baldini. Sulle fotografie dei caduti è stato disegnato, con della vernice spray nera, il simbolo delle SS e la scritta “merde”, e ai piedi del monumento è comparsa la scritta “Ciao Artioli”, con un inquietante riferimento a Ivano Artioli, presidente dell’Anpi.“
“Questo attacco non è indirizzato solo a me, ma a tutto l’Anpi e a tutto l’antifascismo ravennate, che in città è presente con un grande gruppo unito e deciso – commenta Artioli – Un vero atto di crudeltà il fatto che sia stato scelto proprio questo luogo, in cui vennero impiccate e fucilate 12 persone per attività legate alla lotta di liberazione. Questo posto è per noi di Ravenna e della provincia un luogo dell’incontro: il 25 agosto di ogni anno teniamo una grande manifestazione cittadina che ripropone la brutalità del nazifascismo, e ci incontriamo proprio qui. Un posto molto significativo per la città e centrale per l’antifascismo”. In merito a eventuali collegamenti con l’atto vandalico di Camerlona, Artioli spiega: “Sicuramente ci sono collegamenti per atti simili in tutta la provincia: mai come quest’anno i martiri della lotta di liberazione sono stati infangati. C’è da dire che non è un discorso che riguarda solo Ravenna, ma è il paese che purtroppo sta andando verso questa strada, se non l’Europa intera”.
“Insieme al vicesindaco Eugenio Fusignani ho chiesto al Prefetto di convocare un tavolo urgente per rispondere in maniera risoluta al gravissimo oltraggio al monumento del Ponte dei Martiri, uno dei simboli più importanti della memoria dell’intera nostra comunità, che si riconosce nei valori democratici, costituzionali e patriottici – commenta il sindaco Michele de Pascale – Le attività di pulizia sono già in corso. Lo ribadisco, reagiremo con durezza e metteremo in campo tutte le azioni necessarie a individuare i responsabili e consegnarli alla giustizia. Le indagini sono in corso e le forze dell’ordine sono già in azione”.
Il 24 agosto i vertici e gli esecutori più in vista della B.N decisero di dare una risposta memorabile all’attentato partigiano: dalle carceri furono prelevati altri antifascisti, precedentemente arrestati come il professor Mario Montanari, un giovane rappresentante dell’Azione Cattolica che aveva aderito al Partito d’Azione e faceva parte della delegazione militare del Cln, Lina Vacchi, l’operaia che aveva più volte guidato gli scioperi di quell’anno alla Callegari e per questo si era esposta fino all’arresto; Aristodemo Sangiorgi e Pietro Zotti collaboratori della stampa clandestina, Michele Pascoli, barbiere e dirigente del Pci clandestino a Ravenna, Domenico Di Janni, Augusto Graziani, Raniero Ranieri, Valsano Sirilli e Giordano Valicelli.
Un gesto stupido ma preoccupante, che spero venga recepito con sdegno da parte di tutti i democratici ravennati.
Solidarietà con l’ANPI e con Ivano Artioli contro questi elementi nazifascisti che imbrattano i monumenti dei partigiani morti e minacciano i dirigenti vivi. Evidentemente sentono il rigurgito dell’estrema destra nel paese, la loro presenza è dovuta allo sdoganamento ricevuto da Salvini e dalla Meloni, per cui si sentono spalleggiati e ritengono di rimanere impuniti.