IL PUNTO
N. 1 – 5 febbraio 2021
1. Scenari inquietanti. L’incarico a Draghi dopo la crisi di governo al buio è tutt’altro che semplice e si colloca in un quadro molto difficile. Qualsiasi scelta da parte dei più grandi partiti può comportare tensioni o strappi al loro interno. Rimane fra l’altro ancora oscuro l’indirizzo generale del Presidente incaricato ed, allo stato, incerta la costruzione di una nuova maggioranza e la sua composizione. E’ del tutto condivisibile la dichiarazione del Presidente Mattarella immediatamente dopo la crisi di governo. In ogni caso non possiamo nasconderci la gravità della situazione. Ricordo che il tema del governo in quanto tale è sicuramente spunto di riflessioni interne all’associazione, ma non è oggetto di prese di posizioni dell’Anpi salvo clamorosi eventi politici di estrema destra, come fu nel caso di Tambroni nel 1960.
2. In questo quadro, la proposta della “grande alleanza democratica e antifascista” trova conferma, ulteriori ragioni, urgenza di attuazione. Dar vita a un larghissimo schieramento di forze che parta dalle associazioni resistenziali, da tutto l’associazionismo, coinvolga tante forze politiche e democratiche e possibilmente significative istituzioni come i sindaci, è essenziale per mantenere alta nella società la speranza di un profondo cambiamento come condizione per salvare l’Italia. Per questo vi chiedo: a che punto siamo sui territori nella costruzione di questa grande rete democratica? Vi sono già alcune esperienze di forte interesse, a cominciare da Brescia, ma occorre con la massima celerità che in tutte le province si ponga subito all’ordine del giorno questo tema in termini pratici: quali associazioni contattare, in che data incontrarsi, quali proposte avanzare, come comunicare ai media le iniziative.
3. “L’Avvenire” ha pubblicato una mia lettera al cardinale Zuppi in risposta ad un suo scritto di appoggio e sostegno alla Costituzione ed alla sua attuazione, in linea con le continue prese di posizioni di Papa Francesco. Anche in merito alla proposta di “grande alleanza” è bene che sui territori, anche alla luce di questa corrispondenza, si crei un dialogo fruttifero ovviamente con tutte le associazioni laiche democratiche, ma anche con le associazioni che si rifanno direttamente o indirettamente al pensiero del Papa, come per esempio la Cisl, le Acli, gli Scout.
4. A pochi giorni dal Giorno del Ricordo, occorre particolare attenzione per sventare la consueta campagna di provocazione e attacchi nei confronti dell’Anpi. Da due anni oramai, come Anpi nazionale, non stiamo più in difesa: l’anno scorso il convegno sul fascismo di confine, quest’anno il convegno sull’aggressione italiana alla Jugoslavia. In sostanza l’orientamento non è negare il dramma delle foibe e tanto meno disperdere le forze in sterili polemiche sulla macabra contabilità delle vittime, propagandisticamente esagerata da parte delle destre. Ma è collocare tale dramma nel suo contesto dando vita a iniziative specifiche (per esempio razzismo contro gli slavi, violenze dei fascisti contro minoranze slovene e croate e oppositori politici italiani, crimini di guerra italiani in Jugoslavia, crimini della X Mas in generale e in particolare in Friuli Venezia Giulia, l’invasione della Carnia da parte dei cosacchi, la repubblica partigiana della Carnia). “La più complessa vicenda del confine orientale” è infatti prevista testualmente nella legge come oggetto del Giorno del Ricordo.
5. Una buona notizia: stiamo firmando un protocollo d’intesa, a livello nazionale, con l’Unione degli Studenti Universitari e con la Rete degli Studenti per alcune comuni attività, in particolare per un lavoro di formazione dell’Anpi nazionale nei loro confronti.
6. Stiamo ancora nella fase iniziale del tesseramento Anpi 2021, iniziato il 1° gennaio. È evidente che la pandemia condiziona questa essenziale attività. Ciononostante, nel recente passato abbiamo ottenuto lusinghieri risultati. Dobbiamo ora mettere a frutto l’inconfutabile simpatia di cui gode l’Anpi, la sua conseguente esposizione mediatica, il grande lavoro di tante nostre organizzazioni territoriali, per conquistare una nuova leva di iscritti con particolare attenzione ai giovani. C’è un fisiologico turn over di iscritti. È opportuno un lavoro di recupero di coloro che non si ritesserano spesso per motivi banali. Raccomando il massimo impegno per le Giornate nazionali del tesseramento (27 e 28 febbraio prossimi).
Buona giornata e buon lavoro!
Gianfranco Pagliarulo