COMUNICATO STAMPA ANPI RAVENNA SULLA MORTE DI GIOVANNI MONTALDO

«Con lui se ne va un importante testimone della nostra storia: la sua scomparsa non può che essere un nuovo stimolo per l’Anpi per tramandare la memoria e i valori della Resistenza». Renzo Savini, presidente dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia della provincia di Ravenna, esprime tutto il suo rammarico per la recente scomparsa di Giuliano Montaldo, regista di grande spessore profondamente legato alla nostra terra. Sue le pellicole «Sacco e Vanzetti» e «L’Agnese va a morire».
«Ricordo quando, da adolescente, percorsi con un amico la sponda del Senio fino alla confluenza col fiume Reno – racconta Savini -. I genitori non volevano che ci spingessimo tanto lontano da casa, ma la curiosità ci portò fino al casolare della famiglia Baioni, che verrà ribattezzato la ‘Casa dell’Agnese’. Stavano girando un film sulla Resistenza. Un’occasione, per un ragazzino alfonsinese come me, assolutamente imperdibile. Così, nascosti tra i cespugli, osservammo la ricostruzione di un pezzo importante della nostra storia».
«L’Agnese va a morire» è stato girato nel 1976 e pochi anni fa l’Istituto storico della Resistenza e dell’Età contemporanea in Ravenna e provincia ha curato il restauro e la digitalizzazione della pellicola. «Un film – commenta Guido Ceroni, presidente dell’Istituto storico – che rende con chiarezza ed empatia quello che fu la Resistenza nei nostri territori e che l’ha fatta conoscere in tutta Italia e non solo».
Per girare l’opera furono fondamentali la collaborazione e il contributo di tante donne e uomini. Montaldo è sempre stato legato all’alfonsinese Viera Geminiani, che mise la sua esperienza e la sua bicicletta a disposizione del regista per caratterizzare il ruolo della staffetta partigiana. Viera, in una intervista di qualche anno fa, ricordava la protaginista Ingrid Thulin: bionda, molto bella, che del personaggio Agnese aveva valorizzato soprattutto la tenacia, la decisione e la determinatezza. Viera ha ospitato, all’epoca in cui è stato girato il film, Montaldo e la sua troupe a casa sua. «Alcuni attori vivevano a Roma – ricordava Viera -. Qui in Romagna respiravano un’aria diversa e assaporavano l’idea del gruppo: il valore dello stare insieme e della romagnolità». In seguito, Montaldo e la moglie Vera sono andati trovarla, Viera, fin nei campi dove lavorava.
«Quando ricoprivo la carica di sindaco di Alfonsine ho conosciuto  Montaldo in occasione della proiezione de ‘L’Agnese va a morire’ al cinema Gulliver dopo il restauro – sottolinea Savini -. Una persona di grande cultura, ma allo stesso tempo disponibile, simpatica e molto affezionata alla nostra comunità. I miei concittadini lo hanno sempre considerato ‘uno di noi’». In anni recenti, per testimoniare lo stretto rapporto da Montaldo e la nostra terra, l’attuale sindaco Riccardo Graziani ha lavorato per conferirgli la cittadinanza onoraria di Alfonsine.
La scomparsa di Montaldo, all’età di 93 anni, lascia un grande vuoto in chi lo ha conosciuto di persona o attraverso le sue opere. L’Anpi di Ravenna  ricorda con commozione questo grande amico e traduttore dell’esperienza antifascista della nostra comunità.

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