Gli Angloamericani sbarcano in Normandia.
A Berlino, durante una conferenza stampa, la vita di Hitler viene attentata. A Ravenna chiude La Santa Milizia.
Cose diverse nell’entità e nelle conseguenze, ma significative nel mostrare le difficoltà del Fascismo e del Nazismo; eppure, in quest’atmosfera di preoccupazione e abbandono per molti, il fascismo ravennate crea la Brigata Nera Ettore Muti.
Si tratta di un miscuglio di uomini fanatici e di giovani poco più che ragazzini suggestionati. I vecchi, le camicie nere del Fascismo, non hanno alcuna disciplina e agiscono con spirito vendicativo e intimidatorio, approfittano per arricchirsi.
In questi giorni i fascisti uccidono i partigiani Apollinare Zoli, Guglielmo Guerrini e il Professor Gustavo De Laurentis, mentre si trovano a Bagnacavallo e sono disarmati. Anche i tedeschi si muovono: il Feldmaresciallo Kesselring ordina che, per i sabotaggi e le attività partigiane, devono essere considerati responsabili gli abitanti delle località che si trovano nelle immediate vicinanze da dove è successo il fatto.
Gli attacchi fascisti diventano sempre più uno stillicidio; e in alcuni partiti del CLN si fa strada la convinzione che è molto meglio aspettare gli inglesi e gli americani: è l’attendismo.
Il Partito Repubblicano (ma anche la comunità ravennate) è colpito da un grave lutto, ha un momento d’incertezza e di controversa leadership perché viene arrestato e ucciso un suo esponente storico: Arnaldo Guerrini.
E intanto gli Angloamericani quasi si fermano, non hanno interesse ad avanzare perché devono tenere truppe tedesche impegnate in Italia, mentre viene aperto il fronte nord e la Francia lentamente viene liberata.