L’Anpi di Ravenna prende atto con soddisfazione per l’ampio e completo chiarimento dell’equivoco a causa del quale non le è stata di fatto consentita la piena partecipazione alla cerimonia di lunedì 4 dicembre che ricorda la liberazione di Ravenna» commenta Renzo Savini, presidente provinciale Anpi.
Pochi minuti dopo la commemorazione, tra le mura del Palazzo della Provincia, il presidente Michele De Pascale e i sindaci del ravennate hanno sottoscritto il Protocollo d’intesa promosso dall’Anpi in base al quale le istituzioni locali si impegnano ad arricchire e valorizzare, nel 2024, l’80esimo anniversario della liberazione con iniziative programmate in un calendario unico a livello provinciale. «E’ importante – commenta Savini – che sia affidato all’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Ravenna il compito di coordinamento storico/scientifico delle manifestazioni che si terranno nei singoli territori. Un fatto molto positivo che, tuttavia, non cancella il brutto episodio accaduto pochi minuti prima» quando, in piazza del Popolo venivano ricordati i tanti partigiani che hanno dato la vita, 79 anni fa, per liberare Ravenna.
Succede dal 1945: i rappresentanti dell’Anpi, assieme a quelli del Comune e delle altre istituzioni, depongono una corona commemorativa ai piedi del monumento in piazza del Popolo. Quest’anno, però, le cose sono andate diversamente. I volontari dell’Anpi hanno dovuto attendere il termine della funzione per lasciare la corona dell’Associazione.
«Il fatto sarebbe stato grave, sia per la forma che soprattutto per la sostanza – aggiunge Savini -. Escludere quindi l’Anpi dalla pienezza della celebrazione sarebbe stato innanzitutto un’offesa alla verità storica. Chiediamo che la presenza dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia, erede dei Combattenti per la libertà, non venga in futuro discriminata da nessuna cerimonia che ricordi il sacrificio di chi lottò per la libertà in qualsiasi situazione politica o assetto istituzionale in cui essa si svolga».