Alla scoperta di una base partigiana

Nella Pialassa Baiona, la valle salmastra a ridosso di Marina Romea, c’è un’Isola. Quest’isola poco conosciuta è un cordone allungato di terra che affiora dalle acque della Pialassa, testimoninza della resistenza della natura contro la mano trasformatrice dell’uomo, ed insieme della Resistenza dei Partigiani di Ravenna contro i Tedeschi, negli ultimi scorci della seconda Guerra Mondiale.

Spinaroni

Presso l’Isola degli Spinaroni (importante base partigiana) alcuni testimoni, affiancati dalla direttrice del Museo della Battaglia del Senio di Alfonsine e dal responsabile della didattica dell’Istituto Storico di Ravenna, raccontano a un gruppo di insegnanti come si svolse la guerra di Liberazione nel ravennate.

CartelloCome si raggiunge l’isola

L’isola si trova tra Porto Corsini e Marina di Ravenna, ed è raggiungibile dalla Via San Vitale o dalla Romea nord, imboccando la Via Baiona. Si trova sulla Baiona un cartello (foto) con l’indicazione. Imboccato questo stradello sterrato si arriva all’imbarcadero, da cui partono le battàne per raggiungere l’isola. 

 

 

 

L’ambiente

Si chiama Isola degli Spinaroni dal nome dialettale attribuito agli arbusti, dotati di grandi spini, che un tempo ricoprivano quasi interamente il territorio vallivo. Sull’isola sopravvive ad oggi un unico esmplare di questo arbusto – olivello spinoso – ormai specie protetta. La sua progressiva sparizione è stata cuasata dall’intervento dell’uomo terminato negli anni ’60 con l’imbrigliamento del fiume Lamone entro arginature a mare, con conseguenti trasformazioni sul piano paesaggistico. Le acque sono divenute sempre più salate, con conseguenti cambiamenti della flora e della fauna. Sono ad oggi in corso studi e progetti per ripristinare e risanare la zona. 

Gli Spinaroni

La resistenza partigiana

I presidi del Distaccamento Partigiano della 28° Brigata Garibaldi, il “Terzo Lori”, raggiunsero l’isola nel settembre del 1944. Da questo isolotto Bulow pianificò la liberazione di Ravenna. Il Distaccamento era stato creato alla fine di luglio del 1944, soprattutto per volontà di Arrigo Boldrini (Comandante militare provinciale) convinto di poter organizzare anche in pianura una guerra di Resistenza. Il gruppo partigiano, composto di 24 volontari, avrebbe dovuto compiere nella zona delle valli a sud del Reno, fra Casal Borsetti e Porto Corsini, azioni di blocco ai rifornimenti tedeschi in transito sulla Via Reale e di sabotaggio contro le prestazioni tedesche sulla costa. Proprio nel settembre del 1944 una piena del Lamone allagò la Valle della Canna, prima destinazione del distaccamento Lori. I partigiani ripiegarono così sull’Isola degli Spinaroni; un piccolo isolotto (100 x 300 m di lato) raggiungibile solo con imbarcazioni degli esperti pescatori locali. Iniziò così una stretta collaborazione con gli abitanti di Porto Corsini, in termini materiali e morali. L’isola dovette adattarsi a convivere con gli uomini del Terzo Lori, che arrivò a comprendere 197 combattenti; vennero scavate trinceee e camminamenti, i preesistenti capanni divennero il quartier generale di Bulow, si installò una rice-trasmittente per mantenere i contatti con gli Alleati. Lo scontro ravvicinato a fuoco con i tedeschi si verificò più volte, ma mai si ebbero intrusioni nell’accampamamento,grazie alla fitta vegetazione del luogo, la nebbia e all’appoggio della gente comune. L’autunno fu caratterizzato da difficoltà climatiche, da interminabili giorni di attesa, ma anche dalla pianificazione del piano di azione concertata contro i tedeschi che avrebbe portato alla liberazione di Ravenna. All’alba del 2 dicembre scatta l’ora zero, con la mobilitazione della Colonna Wladimiro a bloccare i tedeschi lungo la Reale fra Mezzano ed Alfonsine. Gli uomini del Terzo Lori entrano in azione il 3 dicembre: è la “Battaglia delle Valli”. In tre giorni si consumano i combattimenti partigiani che favoriscono l’avanzata dei soldati Alleati da Sud. Le truppe inglesi entrano in Ravenna il 4 dicembre 1944.

spinaroni_3

 Testi tratti da: Laura Montanari, All’isola degli Spinaroni, Artestampa, Ravenna, 2003

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